PopDots, palline di bontà
PopDots: un’idea semplice e come spesso capita alle idee semplici, vincente.
Cosa sono i PopDots? Niente di più del buco della ciambella!
Avete presente le fantastiche donuts, quelle di cui va pazzo Homer Simpson per intenderci…ecco, immaginate che un piccolo genio pasticcere abbia raccolto la pasta eliminata per creare il buco al centro delle mitiche ciambelle e ne abbia fatto un dolce a sé. Quelle gustose palline di pasta, gonfie e gustose, sono diventate i PopDots.
Dots, in Fine Food Group sono un punto fermo!
Dots, infatti, è il nome che prendono le Donuts, il nome con cui vengono di solito designate le ciambelle, semplici o multi-decorate, nell’assortimento di Fine Food Group.
Non tutti sanno che questo nome deriva dal più complesso “doughnut“, a sua volta derivato dalla crasi delle due parole dough (impasto) con nuts (noci). Questo nome, infatti, risale alla ricetta originale in cui la ciambella non era ancora tale, e là dove oggi c’è il buco, si posizionavano le noci o altra frutta secca.
La pronuncia americana, patria di questa ricetta, suonava come “Donut” e da lì il passo per creare addirittura un brand scritto come si pronuncia, è stato breve e di successo. Dunkin’donut infatti è stata la prima catena a commercializzare questo tipico dolce, diventano in qualche modo il suo vessillo.
Per un’ulteriore contrazione del nome, in favore di un gioco di parole, le donuts diventano dots. Dot in inglese significa punto. Un punto tondo, come tonde sono le ciambelle, un punto fermo, come le Dots di Fine Food Group sono nella categoria della Piccola Pasticceria, in cui sono rappresentate in un assortimento selezionato per coprire il gusto e l’impatto visivo nella stessa misura.
E ora, insieme ai Dots, arrivano i PopDots!
Non tutto quello che è americano, è americano!
Ma siamo proprio sicuri che la ciambella, con o senza buco, sia una ricetta originale made in USA? Ovviamente no. Anche per questa specialità, risaliamo ad antenati europei. Come potrebbe essere diversamente d’altra parte, per un popolo che esso stesso affonda le sue origini nelle diverse nazionalità europee?
Così anche le Donuts hanno una storia da raccontare che parte dall’Olanda. L’impasto originale infatti risale al XIX secolo, quando gli olandesi inventarono un dolce chiamato “olykoek”, un bignè fritto nel grasso di maiale, senza l’ombra di un buco!
Ma, se rivendichiamo noi abitanti del Vecchio Mondo la paternità di questa come di molte altre ricette oggi conosciute come tipicamente americane, va pur detto che alcuni contributi decisivi, per la forma che questi cibi hanno assunto e con cui sono diventati conosciuti in tutto il mondo, sono di matrice americana. Anche in questo caso infatti, si deve al marinaio americano Hansen Gregory , nel non troppo lontano 1947, se questo dolce è diventato una ciambella. Il giovane addetto alla cottura del dolcetto, stufo di vedere che non si cuoceva mai abbastanza bene al centro, pensò semplicemente di eliminarlo! E pensò davvero bene!
La forma a ciambella infatti è senza dubbio uno dei fattori chiave del successo di questo dolce dall’impasto gustoso.
Dots e PopDots: belli e buoni!
Questi dolcetti molto iconografici sono senz’altro belli da vedere, evocativi di un gusto irresistibile, di un appagamento che insieme al palato coinvolge anche la vista.
Ma niente e nessuno conquista solo con la bellezza, per sua natura effimera!
Per consolidare il successo, è necessario che il sapore della ciambella, per quanto bella, sia soprattutto buona. È quanto accade quando si assaporano le ciambelle ordinabili qui.
In cinque gusti, e in due combinazioni da 4 e da 5 gusti in vassoi assortiti, le Dots di Fine Food Group rispondono ai requisiti per essere belle e buone!
Più sobri nell’aspetto, i PopDots conquistano per il loro formato. È incredibilmente attraente per il goloso, vederli insieme negli appositi contenitori o comunque li si voglia servire: quelle pallette ricoperte di zucchero o di lucida glassa invitano all’assaggio e, come succede per le cose piccole e tonde, a “l’uno tira l’altro”!
PopDots, conosciamoli meglio
Potrebbe darsi che questi dolcetti, una volta entrati nelle vostre grazie, diventino una vera e propria droga! Attenzione quindi: il gradimento è altissimo e la dipendenza praticamente assicurata!
Perché non riservare loro un posto in vetrina, allora?
Già solo a vederli, così tondetti e promettenti delizie, la voglia di mangiarli scatta immediata. Dopo il primo assaggio, il goloso non potrà più smettere!
Nel locale che desidera dare il maggior comfort possibile al cliente, i PopDots devono entrare nell’offerta dei dolci. Per concludere un pasto insieme al caffè e all’amaro, ma anche per viziare i clienti al momento del breakfast o di una merenda pomeridiana, ma anche nei brunch più completi, i PopDots sono una scelta vincente.
Discreti perché piccoli, ma infinitamente numerosi…e nelle tre varianti, tutte da assaggiare senza far torto a nessuno!
PopDots, le tre varianti
Partiamo dalla ricetta base, quella che tutti conosciamo e apprezziamo fin da bambini: quella ricoperta di zucchero semolato.
Il PopDots Zucchero colpisce al cuore con la sua semplicità, e si fa divorare in un sol boccone, due al massimo! Come non immaginarlo protagonista di un momento di relax, con un favoloso cioccolato caldo in tazza?
Non meno adatto alla colazione del mattino e a ogni altro momento di pausa, dove basta poco, un Popdots o due, per ritrovare la carica e riprendere la giornata produttiva con rinnovato vigore e…un po’ di buonumore in più!
Ma per alcuni la semplicità non basta. Entrano in scena quindi i due PopDots ricoperti di dolcissima glassa al cioccolato.
PopDots Nero, il classico bon bon ricoperto da cioccolato in uno strato di glassa dal giusto spessore. Assaporandolo, la cioccolata che lo ricopre si spezzerà morbidamente per andare a fondersi con l’interno, un soffice impasto lievitato dal gusto classico dei dolci fatti in casa.Un viaggio sensoriale che il giusto accompagnamento può rendere davvero piacevole: perché non provarlo con un liquorino alla menta, per esempio?
L’effetto è così gradevole e piacevolmente sorprendente che l’esigenza di ripetere l’esperienza sarà immediata. Per questo vi consigliamo di servire il PopDots Nero insieme ai suoi fratelli, nel cartoccio. Magari in gusti misti!
E sì, perché sarà impossibile per il goloso non amare anche il PopDots Bianco! A favore di questa variante, il candore della glassa al cioccolato bianco che lo ricopre, che rende questo dolcetto assolutamente irresistibile. Come privarsi, infatti, dell’esperienza di gustare un bocconcino di delizia, dall’aspetto così delicato (e innocuo) ma dalla prorompente piacevolezza?
Elegante e raffinato quindi, il Popdots ricoperto di cioccolato bianco risponde anche all’esigenza di portare in tavola qualcosa che conquista subitissimo con la sua avvenenza, per sferrare il definitivo colpo al cuore (e alle papille) dopo il primo morsetto.
PopDots, un buco che puoi mangiare
Non è detto a onor del vero che, da quel giorno in cui il marinaio dallo spiccato senso pratico che – mago del problem solving – eliminò quel pezzetto di pasta al centro dei bignè, creando la ciambella, la ricetta non si sia evoluta. È infatti probabile che si siano messi a punto almeno due modi di creare la ciambella, uno dei quali prevede di fare dei salsicciotti di pasta da chiudere a cerchio, ben sigillati. Questo procedimento non prevede quindi che “avanzi” quella magica pallina al centro, cuore dei nostri PopDots.
Ma il procedimento che vede realizzare una pasta tonda a cui viene esportato il centro per farne un dolce col buco al centro è preferibile proprio per evitare il rischio che l’anello non risulti ben sigillato.
E noi preferiamo questa versione, che ci ha dato la possibilità più unica che rara di mangiare un buco!
Il buco della ciambella, che opportunamente salvato, diventa il gustosissimo, divertente e superbuono PopDots!
Ordinalo da Fine Food Group, e non dimenticare che i PopDots hanno due accessori che ti potranno essere molto utili per esporli e per servirli: chiedi al tuo consulente di fiducia di presentarteli!