Natale nel mondo
Finalmente è Natale!
Sempre presi in mille attività, inseguendo la performance o impegnandosi per ridurla al minimo indispensabile: quando arriva Natale tutti tiriamo un sospiro di sollievo. È vero, a molti il clima natalizio non piace. Un po’ come succede ad agosto, quando tutte le attività rallentano e le possibilità di restare soli con se stessi aumentano, i più sensibili avvertono un certo disagio. C’è poi chi adora assumere i panni del bastian contrario, del “Grinch” di turno, proclamando ai quattro venti il proprio odio verso i periodi festivi.
Tuttavia, malgrado il coro degli oppositori, lo spirito del Natale ogni anno arriva e si fa sentire, anche e soprattutto quando il mondo soffre.
Una festa religiosa che – non si può negare – ha assunto carattere commerciale, diventando un periodo da affari d’oro, soprattutto per alcuni settori d’attività. Ma la magia del Natale non risiede forse proprio in questa sua purezza di fondo che nessun jingle pubblicitario riesce a inquinare?
Natale è la celebrazione della nascita di un bimbo molto speciale, che ha saputo parlare al cuore degli uomini in un modo così profondo che ancora oggi, dopo oltre due millenni, le sue parole risuonano per l’autenticità che contengono. Per questo motivo, Natale è anche la festa di tutti i bambini del mondo.
Ma come si festeggia il Natale nel mondo? Nel mondo di Fine Food Group, si festeggia così.
Natale di Fine Food Group
Fine Food Group è un’azienda italiana che vanta ormai oltre 25 anni di attività. Natale in casa FFG si festeggia nel più tradizionale dei modi, lasciando naturalmente a ciascun componente del folto gruppo la libertà di celebrare alla propria maniera. Non tutti, fra noi, fanno l’albero di Natale, non tutti mangiano pesce alla vigilia; qualcuno si stringe intorno alla propria famiglia, qualcuno non vede l’ora di cogliere la gioia dei propri figli aprendo un dono particolarmente ambito, qualcun altro magari festeggia all’estero dandosi alla pazza gioia… siamo tanti e ognuno vive la propria dimensione. Ma di sicuro siamo un gruppo, e in quello spirito fatto di gentilezza, collaboratività, scambio e crescita reciproca che sono alla base di un gruppo che funziona, improntiamo il nostro Natale anche quest’anno.
Ma Fine Food Group è speciale anche perché ha fatto delle tradizioni culinarie di alcune zone del mondo molto distanti dalle nostre latitudini, il suo core business. La cucina messicana, l’american food e lo stile Tex-Mex sono il nostro mondo, che promuoviamo non solo importando, producendo e distribuendo le migliori specialità di questi paesi, ma anche facendo cultura e divulgazione in merito a queste tradizioni.
Vediamo, dunque, lo spirito natalizio come si esprime nel mondo di cui Fine Food Group si è fatto promotore.
Natale in USA
Il periodo natalizio negli Stati Uniti assomiglia molto a quanto viviamo qui in Italia, solo moltiplicato per la grandezza del territorio nordamericano, che è vastissimo e molto diverso da nord a sud, da est a ovest. Dovunque in America, è uno sfavillare di luminarie – proprio come accade anche da noi soprattutto negli ultimi anni. La leggenda di Santa Klaus, proveniente dal nord Europa, ha preso ormai una vita tutta sua in terra americana: il buon vecchio con barba e baffi bianchi vestito di rosso e indaffarato, tra alci e gnometti, a confezionare regali per tutti i bambini è il padrone indiscusso dell’immaginario yankee. Da quando, nei lontani anni ’30 del secolo scorso, finì nei cartelloni della Coca-Cola, Babbo Natale e lo shopping sfrenato della società dei consumi sono un tutt’uno. È pur vero che la società negli States è così variegata, stratificata, contaminata e in continua evoluzione che è difficile tracciarne un profilo veritiero, lontano dai luoghi comuni.
Eppure nelle famiglie che si riuniscono intorno all’immancabile tacchino ripieno del giorno di Natale, vibra un autentico sentimento di raccoglimento e un’anelito ai buoni propositi. Saremo bravi? Sapremo guadagnarci un posto in paradiso? Lo speriamo!
Natale Tex-Mex
Nelle regioni limitrofe tra i grandi Stati Uniti d’America e lo sconfinato Messico si è creata una cultura a se stante che viene definita con il nome Tex-Mex. Letteralmente, proviene dalla fusione dei nomi Texas e Mexico, come s’intuisce facilmente. Storicamente, fa riferimento a un tratto di ferrovia che, sul finire del diciannovesimo secolo, collegava queste regioni meridionali, la Texas-Mexican Railways. Lungo questa direttrice sono fiorite tradizioni culinarie legate alla vita produttiva di questi luoghi, caratterizzati da estesi allevamenti di bestiame e immense coltivazioni di granturco. Il tutto, continuamente contaminato da tequila e chili. Anche quello che succede a Natale da queste parti dunque, pur non differendo molto da quanto accade nel resto del paese, si colora di un intenso riverbero folk. Succede così che in terra texana e zone limitrofe Babbo Natale si trasformi in Pancho Claus. Un nonnetto buono anche lui, ma con un aspetto decisamente più rock!
Natale in Messico
Il Messico, essendo un paese molto religioso, celebra il Natale in modo molto sentito. La forte spiritualità che pervade il paese mescola il sentimento di sacralità antico, risalente alla civiltà precolombiana, con quello che riguarda in generale i paesi di religione cattolica, in primis la Spagna che nel Messico ha travasato tantissima della sua cultura.
In Messico, i festeggiamenti, benché culminanti alla mezzanotte del 24 dicembre – con la nascita del bambinello – cominciano già dal 16 dicembre. I nove giorni che precedono la cosidetta “noche buena“, ovvero la notte della vigilia, ospitano le celebrazioni che rievocano tutti i momenti salienti del racconto religioso, come il viaggio di Giuseppe e Maria verso Betlemme, l’insediamento nella capanna, l’omaggio dei pellegrini e dei Magi… In alcune regioni, questi eventi vengono proprio “messi in scena” attraverso processioni chiamate “posadas“. Risalenti al 1580, le posadas in genere terminano con fastosi pranzi e cene e con la rottura delle tradizionali piñatas, ovvero delle pentole di terracotta o di cartone ripiene di dolciumi. La piñata fracassata dal bastone, rappresenta simbolicamente la fede attraverso la quale si combatte e vince il peccato, la tentazione.
Come per la posada, è possibile incontrare per le strade del Messico nei giorni natalizi, anche la processione della “pastorela“, una sorta di rappresentazione teatrale inizialmente tenuta all’interno delle chiese, che si è gradualmente trasferita per strada assumendo un carattere meno sacrale e più folkloristico.
Per le strade infine, incontriamo anche i Nacimientos, scene della natività con figure intagliate nel legno o modellate con l’argilla, molto simili ai nostri presepi viventi, in cui si mescolano oggetti inanimati e creature viventi, spesso pecorelle o caprette.
Non dimentichiamo infine il fattore geografico. A dicembre in Messico, soprattutto nelle regioni meridionali e costiere, fa caldo e c’è il sole. Spirito natalizio dunque sì, ma anche in bikini!
Christmas Worldwide
Insomma, è Natale! Ricordarsene può servire a fermarsi un attimo a pensare, a scegliere, a progettare, a scartare non solo i pacchetti dei doni ma anche le cattive abitudini, le pigrizie nocive, l’egoismo, la noncuranza…
Proviamoci!