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Desserts gluten free: i dolci senza glutine di FFG

Per chi è celiaco ma anche goloso, avere una scelta di dolci senza glutine è davvero una bella cosa!

Eh sì, perché mangiare dolci fa bene allo spirito, senza esagerare naturalmente. Ma questa è una regola che in effetti vale per tutte le cose.

Est modus in rebus, diceva Orazio con saggezza. È giusto dunque moderarsi, nell’alimentazione in particolar modo dal momento che da essa deriva in gran parte il nostro benessere generale.
Ma per chi già è stato costretto da una diagnosi di celiachia a modificare, nonché a ridurre il ventaglio di cibi che è possibile mangiare senza incorrere in disturbi penosi, è un bene poter trovare cibi adatti, appositamente studiati.

Il fatto che il mercato abbia oggi imparato a considerare le esigenze di chi non può mangiare glutine, rende possibile una scelta più ampia, molto distante dal panorama che si stendeva davanti alla popolazione dei celiaci di qualche decennio fa.

La scelta alimentare senza glutine

Fino a qualche tempo fa, chi scopriva di essere celiaco o di avere un figlio celiaco si trovava al cospetto di una severa riduzione, non solo in termini di scelta, ma anche di gusto. I prodotti gluten free erano destinati solo al circuito medico e reperibili solo in farmacia. 

La pasta, il pane e altri prodotti privi di glutine erano sì garantiti e di sicuro non nocivi per la persona celiaca, ma erano decisamente scarsi in fatto di gusto. 

Per avere una maggiore scelta era possibile rivolgersi al consumo di cereali alternativi, come il grano saraceno, l’avena, il miglio, ma questi alimenti, ben lungi dall’avere la diffusione che hanno oggi, erano conosciuti da poche persone, consumati più che altro se inseriti in un regime alternativo tipo quello macrobiotico e comunque piuttosto difficili da reperire.

Oggi lo scenario è completamente cambiato!

Non solo i cereali alternativi al grano sono famosissimi e in alcuni casi delle vere e proprie star delle cucine vegane e vegetariane, come per esempio la Quinoa; non solo in ogni supermercato, in ogni angolo di strada è possibile trovare lo scaffale che propone il cibo gluten free, ma addirittura esistono prodotti senza glutine buonissimi. Così buoni che vengono scelti e consumati a prescindere da questa caratteristica.

Anche il costo dell’alimentazione gluten free è oggi decisamente più accessibile di qualche decennio fa.

Tutto questo giova sensibilmente a chi è dovuto entrare in un regime gluten free, dopo una diagnosi di celiaci, ma anche a chi celiaco non è ma preferisce evitare il glutine per un sospetto di malassorbimento.

Perché mangiare gluten free?

Il morbo celiaco è una infiammazione di origine genetica del tratto intestinale tenue, in cui la reazione autoimmune al glutine provoca la distruzione delle mucose.

Il glutine (dal latino gluten =colla) è un elemento presente nel grano, ma non direttamente nel chicco. Si genera quando il chicco macinato e ridotto in farina viene a contatto con l’acqua, creando un impasto ricco di proteine, tra cui la gliadina e la glutenina. L’ingestione di glutine, soprattutto in età precoce, in concomitanza con una predisposizione genetica individuabile in una precisa sequenza di DNA,  crea una reazione del sistema immunitario che attacca i villi presenti nella parete dell’intestino tenue, responsabili dell’assorbimento dei nutrienti. La mucosa intestinale così compromessa, genera malnutrizione e una serie di altri sintomi, anche difficilmente riconducibili.

Nei casi di diagnosi di celiachia, l’unica terapia possibile è seguire un’alimentazione senza glutine.

Come si fa a scoprire di essere celiaci?

Gli step necessari a conseguire una diagnosi certa di sindrome celiaca sono ben precisi e seguono un protocollo collaudato.

Già da un semplice esame del sangue possono essere rilevati specifici anticorpi che possono avvalorare  l’ipotesi di celiachia. Il test è da qualche anno disponibile anche in farmacia per un primo rilevamento in autonomia.
In caso di esito positivo sono necessari ulteriori approfondimenti.

La biopsia della mucosa del duodeno (il primo tratto dell’intestino tenue) può confermare la diagnosi, soprattutto in quei casi in cui ci siano precedenti familiari.

Per fugare ogni dubbio, inoltre, può essere effettuata anche un’indagine a livello genetico, con l’esame del DNA che potrà confermare la presenza della sequenza responsabile della predisposizione alla malattia.

Quali sono i sintomi della celiachia?

L’insorgere della sindrome celiaca può verificarsi a ogni età, nella primissima infanzia o venire diagnosticata in età adulta.

In tenera età può essere confusa con un semplice malassorbimento, che si risolve con la crescita e non lascia intolleranze perenni. Ma quando si tratta proprio di morbo celiaco, non esiste guarigione e la dieta rigida in assenza di glutine è l’unica cura a cui non è possibile derogare.

In caso di esordio nella prima infanzia, il sintomo principale è il disturbo intestinale che porta diarrea e conseguente rallentamento della crescita. In alcuni casi, una dieta senza glutine nei primi anni di vita può far rientrare la problematica, rivelandosi solo un caso di malassorbimento o di intolleranza. Nel caso invece di morbo celiaco, il regime alimentare gluten free deve intendersi da mantenere a vita.

Nel caso di esordio in età adulta invece, al disturbo intestinale possono aggiungersi sintomi molto vari. Si manifestano disturbi che spaziano dall’anemia all’osteoporosi, fino a difficoltà nella fertilità e nella gestazione. Inoltre debolezza muscolare, alopecia, convulsioni, e altre problematiche legate a malattie autoimmuni simili, come psoriasi, gastrite, epatite autoimmune e la dermatite erpetiforme di Duhring (causa di vescicole pruriginose estremamente fastidiose sul corpo).

Tutti sintomi che portano ad indagare in direzioni a volte molto lontane dalla vera causa.

Se arriva la conferma di diagnosi…

Avere la conferma di essere affetti da celiachia può creare un impatto non trascurabile. Sia nel caso si tratti di una diagnosi precoce, da riferirsi a un bambino, sia nel caso riguardi un adulto. In tutti i casi, è necessaria una notevole riorganizzazione del proprio stile di vita.

Ma questa diagnosi può portare anche un certo sollievo, perché spiega in una sola volta un’infinità di sintomi diversi. A volte le indagini che precedono questa risoluzione sono estenuanti. Comprendere finalmente la propria situazione di salute facendo risalire i propri malesseri a una causa ben precisa e tutto sommato non particolarmente grave, è un elemento da non sottovalutare, e che ben predispone all’accettazione di nuove regole in cucina.

Dunque, insieme a un clima sereno, di accoglienza del problema e a un pizzico di attenzione e buona volontà, le persone affette da morbo celiaco, siano esse bambini o adulti, possono condurre una vita normalissima tenendosi alla larga da ogni problema.

In quest’ottica, perché privarsi di un buon dessert?

Dolci senza glutine di Fine Food Group

Fortunatamente uno degli ingredienti più buoni e golosi dell’universo non contiene glutine. Si tratta del cacao!

Per creare dolci senza glutine buonissimi quindi, non ci resta che lavorare con farine non di grano, e in assenza di contaminazione.

Nel catalogo Fine Food Group, una categoria speciale dedicata al Gluten Free raccoglie tutti i prodotti che non contengono glutine, appositamente studiati. Oltre ovviamente, ai tanti alimenti che non lo contengono all’origine, come la frutta e la verdura, i prodotti che possono garantire assenza di glutine sono numerosi. Anche nella categoria Dessert  diverse specialità sono espressamente gluten free.

Desserts gluten free al cioccolato

Per appagare il palato dei golosi di cioccolato, ecco la versione gluten free di alcune celeberrime specialità. Prima tra tutte il Brownie.

Questo dolcetto a base di cioccolato fondente, arricchito anche da noci pecan, la tipica noce americana presente in diverse ricette della pasticceria statunitense, è una via di mezzo tra un grosso biscotto semi-morbido e una vera e propria torta. 

La storia ci racconta che la ricetta del Brownie venne messa a punto intorno al 1800 da una ricca signora di Chicago, Berthe Palmer,  che per l’hotel di sua proprietà che portava il suo nome, voleva un dolce originale da offrire ai suoi clienti. Fu così che nacque il primo Brownie. Questo nome si deve naturalmente al cioccolato fondente così generosamente presente nel dolce, che conferisce il tipico colore “brown”  e che consente di non usare lievito e di essere tagliato in cubetti – proprio come lo conosciamo ancora oggi. Poiché nella ricetta il contenuto di farina è già esiguo in partenza, non è stato difficile poterne proporre una versione in cui sono utilizzate farine alternative, prive di glutine. Senza perdere un briciolo di gusto. La versione del Brownie gluten free è disponibile in fette.

Un altro dessert a base di cioccolato presente nel catalogo Fine Food Group è la Flourless Chocolate Cake. Come il nome suggerisce, in questa torta non c’è farina, nè di grano né di altro cereale, e pertanto non contiene glutine. Un dessert ricco di gusto e di bontà, con uova e burro di cacao. Compatto, soffice e sempre umido al punto giusto, questa torta appaga completamente la voglia di dolce al cioccolato, ed è consigliata anche se non si è affetti da morbo celiaco. 

Come ulteriore proposta di dessert gluten free a base di cioccolato, ecco un vero trionfo: la Triple chocolate cheesecake. Anche questa specialità è senza glutine ma si compone di ben tre tipi di cioccolato diversi!

Questa cheesecake infatti, oltre agli ingredienti base di ogni “torta al formaggio”, si compone di tre strati di cioccolata finissima ed è guarnito in superficie da piccoli brownies e da finissimi cristalli di zucchero dorato.

Nulla da rimpiangere, dunque, per i golosi a dieta di glutine!

Desserts gluten free con frutta e semi

Un altro ingrediente che ha grande successo nelle diete prive di glutine, perché arricchisce di gusto e valori nutritivi senza rischiare di creare problemi di assorbimento è la frutta, sia fresca che secca.

Nella Berry Skyr Slice, l’impasto è a base di mandorle. Per chi ama questo frutto, questa notizia è già sufficiente a creare l’acquolina in bocca. Ma non basta!

In questo dessert che si presenta già tagliato a cubettoni, oltre alle mandorle ci sono anche le nocciole tostate, i semi di zucca e i semi di girasole

Anche i semi, come la frutta secca, sono alimenti molto rivalutati negli anni dai nutrizionisti. Sono componenti ricchi di principi attivi salutari, di grassi e di  proteine di valore. Elevato anche il quantitativo di minerali come il magnesio, lo zinco, il ferro e il fosforo. Nei semi di zucca e in quelli di girasole è alto anche il contenuto di  vitamina E, e le vitamine del gruppo B. Infine, non mancano gli acidi grassi essenziali come l’acido clorogenico, l’acido linoleico e lacido folico.

Tutti ottimi motivi per apprezzare questo dolce. 

Ma ancora non basta!

A completare il campionario di squisitezze presenti nella Berry Skyr Slice, lamponi e mirtilli, i frutti rossi noti non solo per la loro bontà, ma anche per le loro proprietà benefiche, prima tra tutte quella antiossidante.

Tutti questi ingredienti buoni e golosi sono guarniti dal formaggio Skyr che dà il nome al dessert, un formaggio consumato da sempre in Islanda, prodotto da latte vaccino magro, leggero come uno yogurt ma con altissimo contenuto di proteine. Infatti, una porzione da 150 grammi di formaggio Skyr contiene circa 100 calorie e ben 17 grammi di proteine, solo 7 grammi di carboidrati e pochissimi grassi. Essendo un prodotto fermentato inoltre è ricco di probiotici.

Dolci senza glutine da fare in casa

Quando è necessario mangiare senza glutine, spesso cucinare da sé i cibi indicati è la soluzione più adottata. 

Utilizzando la farina di mais e attingendo alla tradizione messicana che ne fa largo uso, si possono preparare degli ottimi dolci senza glutine.

Una ricetta da suggerire è quella del Pan de elote, il tipico dolce messicano, semplice e buonissimo. Per prepararlo nella propria cucina, gli ingredienti necessari, oltre alla farina di mais Maseca, sono:

  • zucchero;
  • uova;
  • latte condensato;
  • burro;
  • aroma di vaniglia;
  • bicarbonato (giusto una punta di cucchiaio);
  • lievito per dolci in polvere;
  • sale.

A piacere, nel composto si può aggiungere anche del mais intero, ma non più di un paio di cucchiai.

Il Pan de elote si può fare in una tortiera tonda ma anche in formato quadrato, tagliato poi in cubetti.

Per prepararlo, dopo aver fatto sciogliere il burro a temperatura ambiente (o nel microonde per accelerare i tempi), mescolare con la frusta gli ingredienti liquidi: le uova, il latte condensato, la vaniglia e il burro fuso.

Procedere aggiungendo gli ingredienti secchi: farina, lievito, una punta di bicarbonato e, volendo, i chicchi di mais. Continuare a frullare fino a che il composto risulti liscio.

Versare infine il composto nello stampo prescelto, ben unto con burro, e infornare a 180 ° C per circa 50 minuti.

Prima di estrarlo dal contenitore, lasciar raffreddare il Pan de elote a temperatura ambiente. Questo dolce si conserva per diversi giorni.

Per acquistare la farina Maseca per un uso privato, consulta il nostro negozio Fine Food Group su Amazon.

Gluten free è possibile

Nel menu del proprio locale è quindi facilissimo inserire una scelta di proposte senza glutine che facciano sentire ben accolti anche quei clienti che non mangiano glutine, per assoluta necessità o per libera scelta.

L’attenzione per il ristoratore che vuole arricchire le sue proposte e per il consumatore finale che può trovare risposta alle sue esigenze, anche quando queste vanno oltre il semplice piacere di mangiar bene, con fantasia e varietà, sono ancora una volta una priorità per Fine Food Group.

Per questo nel catalogo, l’assortimento Gluten Free è selezionabile con un solo click, nella categoria speciale ad esso dedicata. 

I consulenti Fine Food Group inoltre sono un valido sostegno per chi voglia farsi aiutare a orientarsi, avere un consiglio in più, il giusto suggerimento su prodotti, offerte, idee creative.