Donuts surgelati online, i prodotti per bar e ristorazione
Chi fa ristorazione e ha a cuore le esigenze dei propri clienti, di certo fa in modo di non farsi mancare i cosiddetti “must”. Di cosa si tratta? Sono quei prodotti diventati talmente famosi da essere inevitabilmente richiesti. Tra questi ce n’è uno in particolare che sta letteralmente spopolando nel nostro Paese. Si tratta dei donuts, le celeberrime ciambelle semplici o ricoperte di glassa colorata che arrivano da oltreoceano. Scopriamo tutto, in questa guida, sulle iconiche prelibatezze portate alla ribalta dai Simpson. Quando e dove nascono? Quali sono gli abbinamenti perfetti per questi dolci? E quante curiosità si possono scoprire solo avendo un po’ di fantasia? Diamo il via alla deliziosa indagine sui donuts!
Donuts surgelati online: perché non possono mancare nel tuo menu!
Nel fornitissimo catalogo di Fine Food Group troviamo, tra le tantissime specialità alimentari della cucina americana, anche i dolci, naturalmente. Immancabili nel menu di ogni ristorante o pub che voglia offrire alla sua clientela un gustoso fine pasto, questi dolci si trovano anche surgelati per poter gestire le scorte nella massima comodità.
Il motivo per cui questo dolci dovrebbero essere disponibili per soddisfare le voglie dei clienti, risiede nella loro notorietà, tanto che si può parlare a ragion veduta di icone del gusto.
Del resto basta nominare Homer Simpson per associare al cartone animato più famoso al mondo, un dolce altrettanto noto. Ecco perché poter fornire alimenti che sono entrati nell’immaginario collettivo, rende qualunque locale al passo con i tempi e le tendenze.
Può essere anche simpatico saper raccontare la storia di queste “mitiche” (proprio come direbbe Homer) ciambelle.
Allora partiamo subito alla scoperta della storia dei donuts!
Donuts: cominciamo con un po’ di storia
Era il 1800 quando in Olanda si cominciò a gustare un dolce molto particolare. Ma come, non abbiamo appena detto che i donuts sono americani? Pazienza, perché la storia è molto interessante. Dicevamo che nel XIX secolo gli olandesi inventarono un dolce chiamato “olykoek”. Non brillava certo per la sua leggerezza, dato che si trattava di un bignè fritto nel grasso di maiale. Tuttavia non si può negare che fosse buonissimo. Gli olandesi, in quanto emigrati e marinai, portarono questa e altre ricette oltreoceano. Ed ecco come questo dolce olandese ha preso piede in America, con le successive inevitabili evoluzioni. Fu nel nuovo mondo infatti che l’olykoek, perfezionato e modificato secondo un gusto via via più moderno, ha assunto la forma e il sapore che conosciamo oggi.
Quindi si può dire che tutto ebbe origine grazie all’idea degli olandesi di esportare nel nuovo continente il loro gustoso dolce. Da qui prese poi il via una serie di eventi che hanno trasformato quella ricetta originale nella prelibatezza attuale. Gli americani però, nonostante non possano attribuirsi completamente la paternità di questo dolce, possono senz’altro affermare di aver partecipato alla sua definitiva consacrazione. In che modo? Aggiungendo un particolare determinante, cioè il buco!
Non tutte le ciambelle nascono con il buco
Questa famosa frase trova un senso se continuiamo a narrare la storia delle ciambelle. Abbiamo detto che i primi donuts vennero cucinati in Olanda. Quello che non abbiamo detto, però, è che non si trattava propriamente di ciambelle, perché l’olykoek non aveva il buco! Agli olandesi evidentemente non era sembrato essenziale. Tuttavia la cottura, dato l’impasto molto voluminoso all’interno, richiedeva molto tempo e molta accuratezza.
L’idea geniale venne, nel 1847, a un marinaio di nome Hansen Gregory. Hansen si trovava nella cucina di una nave mercantile con il compito di friggere l’impasto di derivazione olandese. Stanco di dover combattere con quel preparato che non cuoceva mai, provò a fare un buco al centro della frittella stessa. Era nata la ciambella come la conosciamo!
E la parte centrale eliminata? Tenetela da conto, che la ritroveremo più avanti…
Dalla Russia con amore: nasce la prima macchina per ciambelle
Andando ad analizzare la storia dei donuts, si può notare il contributo di diversi Paesi da parti opposte del mondo, per realizzare il loro perfezionamento. Se gli olandesi hanno inventato l’impasto e gli americani hanno pensato al buco, sono stati i russi ad automatizzare il processo per la produzione delle ciambelle. Fu il signor Adolph Levitt, durante l’epoca zarista, a ideare la prima macchina per produrre ciambelle. Con questa sua invenzione arrivò a sfornare ben 80 ciambelle all’ora! Oggi può sembrare una sciocchezza, ma per quei tempi era davvero un processo innovativo.
I donuts diventano un mito
Quando si diceva che i donuts rappresentano un’icona del gusto, non ci si sbagliava, e il motivo va ricercato proprio nella loro storia e nella loro diffusione. Levitt fiutò infatti l’affare, e cominciò a organizzare veri e propri spettacoli itineranti con le sue macchine per fare le ciambelle. Inutile dire che i bambini impazzivano per questi dolci americani, ma continuando con la storia dei donuts, se ne scoprono davvero delle belle.
Le Donuts girl e le ciambelle fritte negli elmetti militari
Durante la prima guerra mondiale, accanto ai militari che combattevano c’erano anche le donne dell’Esercito della Salvezza. Come accadde per la Heinz, che inventò il barattolo auto riscaldante per i soldati, anche in questo caso una curiosità viene associata al buon cuore di chi assisteva i militari. In particolare due donne, Helen Purviance e Margaret Sheldon, addette all’allestimento della mensa, non avendo a disposizione cucine o padelle, ebbero l’idea di usare i propri elmetti per friggere le frittelle! Questo gesto valse loro l’appellativo di “Donuts girls“. A ricordo di quell’evento venne anche istituita una festa nazionale in onore dei donuts: si tratta della ricorrenza che viene celebrata il primo venerdì di giugno e che si chiama proprio National Donut Day. I donuts sono poi stati consacrati dalla letteratura e dal cinema.
Dalla Leggenda di Sleepy Hollow ai Simpson: i donuts superstar
Quando Washington Irving scrisse il suo celebre racconto “La leggenda di Sleepy Hollow”, menzionò anche le ciambelle fritte. E che dire dell’agente federale Dale Cooper di Twin Peaks, la mitica serie nata dal genio di David Lynch, che omaggia i donuts definendoli un sogno? Infine, per consacrare definitivamente il legame tra cucina e mito, sono arrivati i Simpson. Insomma, è proprio il caso di servire ai propri clienti e prevedere in catalogo i donuts, per stare al passo con i tempi ed essere immersi nel mito.
Perché i donuts si chiamano donuts?
La prima volta che la parola ciambella venne messa per iscritto, a quanto pare, fu nel 1809, proprio a cura di Washington Irving, che la menzionò nel suo “A History of New York“.
Ma perché li chiamiamo proprio donuts?
Il nome per esteso della famosa ciambella sarebbe doughnut, crasi di dough (impasto) con nuts (noci), utilizzate nelle ricette originali; pare che la frutta secca infatti venisse messa al centro dell’impasto (prima che si pensasse al buco).
Recuperiamo adesso quel piccolo bottone, simile a un punto, tondo e paffuto, residuo dell’impasto eliminato per ottenere la forma della ciambella. È a quel “punto” – dot, in inglese – che ci siamo ispirati nel catalogo Fine Food Group per dare il nome alle fantastiche ciambelle americane presenti nell’assortimento della Piccola Pasticceria. In questa categoria infatti, troverai i Dots, in vari golosi gusti, di cui non potrai fare a meno!
Donuts surgeltati online: qualche consiglio su come conservarli e servirli
Per avventurarsi in ciambelle davvero speciali, non solo per il gusto ma anche per un aspetto particolarmente goloso, ecco alcune specialità:
- la Red dots with cookies, coperta di rossa glassa e appetitosi biscottini al cacao;
- la Purple white dots, ricoperta di glassa viola su cui spiccano golosi pezzetti di cioccolata bianca;
- la Pink and White dots, un tripudio di perle alla crema di fragola e farcitura alla crema di cioccolato bianco;
- la Candy dots, codette di zucchero colorato su glassa candida;
- i Donuts ‘triple chocolate’, guarniti con cioccolato al latte, fondente e granella bianca, meno “strani” ma super golosi.
Altro punto di forza di questo prodotto è la loro conservazione è del tutto pratica, essendo questi surgelati. Nel momento in cui si volessero consumare, sarà sufficiente farli scongelare in maniera naturale. È facile capire come utilizzare i prodotti Fine Food Group perché nell’apposita scheda dedicata a ogni alimento sono indicate anche le istruzioni di conservazione e i suggerimenti di preparazione. I dots non fanno eccezione: nello specchietto presente nella scheda prodotto si trova il simbolo corrispondente, che in questo caso è “SN“, che sta per “scongelamento naturale“.
Abbinamenti perfetti da mettere nel menu Tex-Mex
Vogliamo adesso dare qualche suggerimento utile per i ristoratori che volessero stilare un menu che ipoteticamente può concludersi con i fantastici donuts di cui sopra.
A prescindere dal fatto che i donuts possono essere serviti sempre, a colazione e a merenda, senza tutto il resto, si può anche pensare ad occasioni speciali che piacciono tanto agli avventori. Perché non istituire, per esempio, il giorno dei donuts proprio il primo venerdì di giugno, in un ipotetico gemellaggio con la festa americana?
Ecco allora il menu da proporre nei locali specializzati nella cucina tex-mex e americana:
- come antipasto via libera ad anelli di mozzarella e cipolla, affogati nella salsa ketchup;
- a seguire burritos con carne di maiale marinata e speziata;
- come contorno le immancabili patatine fritte accompagnate da anelli di peperoni multicolor;
- per chiudere in bellezza, o meglio in dolcezza, i nostri squisiti donuts.
Diamo i numeri sui Donuts!
Vogliamo chiudere questa guida dando i numeri sui donuts.
Non siamo impazziti, o meglio siamo pazzi per queste ciambelle glassate! 🙂
Può essere simpatico allora sapere che la catena più famosa di Donuts (la Dunkin’ Donuts) conta ben 10.000 punti vendita in tutto il mondo. E ancora, 33 sono i Paesi in cui si commercializzano le ciambelle, e 5 milioni sono i clienti golosi che le comprano ogni giorno.
Certo il prezzo dei donuts deve essere conveniente, a meno di non citare la ciambella più cara del mondo. Nel 2014 infatti venne prodotta una ciambella che costava la bellezza di 1.000 sterline. Si trattava di una raccolta fondi di beneficenza a favore dei bambini, e la ciambella era glassata al cioccolato belga, coperta di foglie d’oro alimentare e di granella di diamanti edibili. Niente male come record, ma non basta! Il signor Philip Joseph Santoro infatti può vantarne un altro. Nel 2017 è stato l’uomo più veloce del mondo. A fare cosa? A mangiare una ciambella senza leccarsi le labbra. Santoro ha concluso l’impresa in 11 secondi. 3 minuti invece è il tempo impiegato dal ‘mangiatore professionista’ Kevin Strahleè per trangugiare 6 ciambelle senza leccarsi le labbra.
E voi, riuscirete a servire i nostri Dots, senza leccarvi le labbra?