Ricorrenze

Thanksgiving: il giorno del tacchino

Thanksgiving: il giorno del tacchino

Si festeggia oggi, 28 novembre, il giorno del ringraziamento, meglio conosciuto come Thanksgiving Day, come giustamente vuole la sua appartenenza alla cultura statunitense, dunque anglosassone.

Una festa infatti rigorosamente americana, nota però in tutto il mondo soprattutto grazie alla grande quantità di riferimenti presenti in innumerevoli film. Quanti tacchini, sontuosamente adagiati su tavole addobbate a festa, qualche volta invece tragicamente lasciati bruciare nel forno, abbiamo visto nella nostra vita di spettatori? Miliardi, ma che dico: milioni!, per citare il nostro caro Totò.

Ma non tutti sanno qualcosa circa l’origine di questa festa, inizialmente legata alla religione ma poi diventata totalmente laica, benché vissuta nel sentimento nazionale con la devozione tipica riservata a un evento religioso.

E allora, dopo tanti secoli, sarebbe il caso di ricordare che questa ricorrenza nasce per ringraziare Dio del raccolto che i primi pellegrini, nel lontano 1621, avevano finalmente ottenuto, abbondante e ricco, dopo tristi anni di insuccessi. Un risultato raggiunto unicamente grazie ai nativi americani, i pellerossa insomma, che mossi a umana compassione per i bifolchi europei, avevano elargito preziosi consigli istruendoli a dovere.

Com’è andata nel lontano 1621

Indiani d'America - Thanksgiving

I Padri Pellegrini giunti dall’Inghilterra nel Nuovo Mondo, per lo più cristiani calvinisti, avevano portato semi da coltivare, animali da allevare e abitudini valide in patria ma non adatte alla nuova terra, selvaggia e sconfinata, che li aveva accolti. La terra dei nativi, appunto.

Gli Indiani d’America, quegli stessi cacciati dalla loro terra e reclusi in spazi recintati, salvarono la situazione con la generosità tipica degli animi puri. Insegnarono ai pellegrini, avviliti e vinti dalla fame più nera, quali coltivazioni avviare donando loro semi autoctoni e guidandoli nell’avviamento di nuovi allevamenti di bestiame. Questa cosa, testimoniata da testi e raffigurazioni dell’epoca, ci fa molto pensare e anche se si rischia di essere retorici e un po’ lacrimosi, va ribadita oggi più che mai.

La prima giornata del ringraziamento festeggiata nel 1621 vide intorno al tavolo i pellegrini europei e i nativi americani, insieme.

Purtroppo però, la consuetudine del Thanksgiving non si è stabilita a partire da quel momento; sono passati anni e secoli prima che la festività si consolidasse e le venisse assegnato un giorno ufficiale. Un tempo durante il quale il significato originario della ricorrenza si è trasformato, diventando un giorno speciale per gli americani, ma senza un valore religioso e soprattutto senza ricordare i “pellerossa” nelle proprie motivazioni.

Thanksgiving, tacchino per tutti

Tacchino per il Thanksgiving

Il fascino della cultura statunitense tuttavia ha qualcosa di magico nella sua forza di penetrazione. La festa del Ringraziamento è diventata evocativa di un momento di calore e di abbondanza, richiama alla condivisione, intorno a quel tavolo ricco di cose buone, e ci fa venire voglia di ringraziare, per ognuno chi o cosa sente di voler ringraziare.

Il tacchino, pietanza simbolo, nella sua forma di animale tuttavia ringrazia un po’ meno, dal momento che per la ricorrenza sono più di 40 milioni i tacchini sacrificati alle delizie del palato!

Eppure anche per il tacchino c’è una grazia: quella presidenziale, addirittura. Ogni anno infatti, niente meno che il Presidente degli Stati Uniti in persona fa la grazia a ben due tacchini, risparmiandoli dal finire spennati e infornati e concedendo loro una residenza a vita a Disneyland! Con una tale prospettiva, quasi viene voglia di essere tacchini, negli States, a patto di essere fortunati come Gastone (che però è un papero… :-))

Ma basta con le storie antiche e con l’ironia, veniamo a quello che in questo blog ci interessa di più: il food e, per la precisione, l’american food!

Poiché ogni scusa è buona, come festeggiare anche noi in terra italica?

Thanksgiving qui e ora

Burger del Ringraziamento - Fine Food GroupÈ parte fondamentale della nostra mission diffondere l’american style nella cultura gastronomica del nostro Paese, e lo facciamo da oltre 25 anni, non solo importando e distribuendo il miglior cibo proveniente dagli USA, ma anche diffondendone la cultura e le abitudini e soprattutto conducendo una incessante ricerca del meglio e dello specifico.

Vogliamo proporti dunque un menu ispirato al giorno del Ringraziamento, ma in versione “smart“. Perché non preparare nel tuo locale in stile americano un ” burger del ringraziamento”? L’idea è semplice: al posto del voluminoso tacchino intero – che lasceremo alla furia dei forchettoni d’oltreoceano – possiamo allestire un delizioso burger con il Turkey Pastrami. Lo inseriremo all’interno di un bun alle patate, quello brevettato da Martin, originale americano e distribuito in Italia da Fine Food Group, e lo condiremo con una salsa a scelta tra le Cannery Row – American Sauces, le salse americane saporite e che più statunitensi non si può! Una fettina di pomodoro, che è di casa in tutto il mondo, una fettina di Monterey Cheese, direttamente dalla California, e il gioco è fatto!

Ma è pur sempre un giorno di festa il Thanksgiving, dunque non può mancare il dolce di fine pasto. Di rigore: Apple pie, che ha il pregio di essere anche vegana, ma perfetti in quanto ad americanità anche il cioccolatoso New Fabulous Cake o la multistrato Carrot Cake, dessert che si prestano a rappresentare la cultura della middle class americana, ma, se ci piace dare un tocco più international pur rimanendo negli States, allora la scelta va sulla New York Cheesecake.

Siamo a posto!

Un buon giorno del Ringraziamento a te e a tutte e tutti; e c’è molto da essere grati, non dimentichiamolo!

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